Benvenuti sul blog Phoesia

Sono lieto di condividere questo spazio personale con amici, conoscenti e lettori che maldestramente sono entrati in questa pagina. Sin dal 23 gennaio 2011, Phoesia offre riflessioni personali su molteplici temi quali poesia, letteratura, filosofia, arti plastiche, cinema, teatro e tanto altro ancora. Nonostante ciò, Phoesia resta uno spazio aperto alle riflessioni di chiunque abbia voglia di scrivere, in modo "impegnato", su queste tematiche. Un grande benvenuto a tutti!

16/04/11

PER VITTORIO ARRIGONI

Ho deciso di aggiungermi alle già tante persone che in queste ore hanno espresso la loro indignazione per l'omicidio di Vittorio Arrigoni, volontario pacifista assassinato venerdi 15 aprile 2011 da un gruppo salafita nella Striscia di Gaza. I rapitori non hanno nemmeno rispettato l'ultimatum che avevano posto a condizione per la liberazione di Vittorio, cioè la scarcerazione di alcuni militanti del gruppo islamico dalle prigioni di Hamas.
Quando nella notte di giovedi 14 ho appreso la notizia del suo rapimento ho subito avuto un forte disturbo allo stomaco. Mi sono informato un po' meglio sul web a proposito del gruppo salafita che lo aveva rapito e ben presto ho capito che non ci sarebbe stato molto da fare. Ieri ho appreso la notizia del suo decesso, notizia che mi ha fatto molto molto male al ventre, al sangue, alle budella. 
Questo post si collega chiaramente al precedente post che ho scritto a proposito delle religioni e, in qualche maniera, lo conferma. Difficile parlare anche d'indignazione per questo evenimento. Neanche rabbia o paura. Non trovo termini adeguati per esprimere il rigetto assoluto verso ciò che è accaduto. Perchè Vittorio era uno di NOI. Molto migliore di NOI. 
Con il pronome maiuscolo NOI voglio intendere "noi che crediamo in un progressismo collettivo" dettato dall'emancipazione di ogni singolo individuo presente sulla terra. NOI che non accettiamo la violenza comme mezzo di miglioramento degli equilibri umani (l'accettiamo solamente, in parte, per esigenze realmente difensive). NOI che siamo spinti da un umanismo convinto, base e profezia della nostra esistenza, consapevoli o inconsapevoli del miglioramento umano che ogni giorno, nel nostro piccolo, cerchiamo di portare avanti. NOI che però, nella maggior parte dei casi, non abbiamo le "palle" per andare nella Striscia di Gaza come invece ha fatto Vittorio Arrigoni ed altri come lui. Un ragazzo che ha messo in gioco la propria vita per gli ideali in cui credeva, fino in fondo, fino all'orrore, fino al dis-umano. Rifiuto l'appellativo di "martire" per Vittorio Arrigoni. Lui è un "eroe", nel senso epico e mitologico del termine. Un vero Don Chisciotte dei nostri tempi. Hernani d'un romanzo scritto male, doloroso, contemporaneo. Eccolo là, appeso, morto, eppure forte. Avrà pianto? Non avrà pianto? Non importa, sarò io a piangere per lui e tanti lo faranno con me. 
La violenza dell'estremismo islamico in questo episodio ha dimostrato la natura meschina del radicalismo religioso. Sono meschini, privi d'onore, privi d'umanità. Hanno ucciso un uomo, senza pietà, senza domande, senza motivo. Ma ne hanno ri-attivati altri, migliaia, forse milioni. Siamo NOI che versiamo lacrime per un compagno, uno dei migliori, che resterà eterno, immenso.

Vorrei dedicare a Vittorio Arrigoni un estratto di una poesia di Jorge Luis Borges, che ritradurrò dalla versione francese dell'Opera Poetica del maestro argentino:


Sicuro della mia vita e della mia morte, guardo gli ambiziosi e
vorrei comprenderli.
 La loro giornata è avida come il volo d'un lasso. 
La loro notte non è che la tregua della collera nel ferro pronto
a l'attacco. 
Parlano d'umanità.
La mia umanità, è sentire che siamo le voci 
d'una stessa miseria.
[...]
Il mio nome è qualcuno e nessuno.
Passo lentamente, come chi viene da così lontano che
non spera più d'arrivare.

Tratto da "Iattanza di quietudine", Jorge Luis Borges

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.