Benvenuti sul blog Phoesia

Sono lieto di condividere questo spazio personale con amici, conoscenti e lettori che maldestramente sono entrati in questa pagina. Sin dal 23 gennaio 2011, Phoesia offre riflessioni personali su molteplici temi quali poesia, letteratura, filosofia, arti plastiche, cinema, teatro e tanto altro ancora. Nonostante ciò, Phoesia resta uno spazio aperto alle riflessioni di chiunque abbia voglia di scrivere, in modo "impegnato", su queste tematiche. Un grande benvenuto a tutti!

31/10/13

INCONTRO CON JEAN-BERNARD SOUDERES

Come promesso, ho il piacere dei presentare una persona che ho conosciuto un po' di tempo fa e con la quale ho stretto un legame importante : si tratta del fotografo/artista Jean-Bernard Souderes.
Di piccola statura, profilo scarno, Jean-Bernard è un uomo capace di lasciare il segno prima di tutto per la sua simpatia e cordialità.
La prima volta che l'ho incontrato fu durante la rappresentazione di "Une Gaminerie", spettacolo di poesia interpretato da Frédéric Nantel e scritto da Serge Mathurin Thébault. Jean-Bernanrd era presente in quanto persona vicina all'associazione @rt-chignaned. Non ebbi pero' occasione di parlare con lui, in quanto era troppo preso dal fotografare la performance artistica di Nantel. Qualche mese dopo, fu il poeta Serge Mathurin Thebault ad invitarmi a raggiungerlo nella sua abitazione nel 10 arr. di Parigi.
Subito molto cordiale nei miei confronti, mi dimostrati altrettanto entusiasta per le opere in corso di esecuzione nel suo appartamento/atelier. Fui molto colpito dalla vivacità e autenticità dei suoi scatti, e dall'incessante lavoro di montaggio e ritocco sulle fotografie, generalmente stampate su grandi formati (nella barra di scorrimento a destra è presente il link per vedere le opere).
Oltre alla serie limitata Résiduel, incentrata sulla tematica del riciclaggio et sulla composizione artistica ma aleatoria causata dai compattatori di rifiuti, fui molto attratto dalla serie intitolata Traces (tr. Tracce). Vi sono rappresentate per lo più le conseguenze di un passaggio, di un impatto, o ancora di un contatto tra oggetti o persone e alcune superfici. Tracce diventa quindi una serie di scatti che evocano la presenza immaginata o immaginaria di un qualcosa, e il risultato, il punto di contatto sulla superfice di questo qualcosa.
Grande fotografo di pesaggi e profili di persone, Jean-Bernard Souderes è capace di mostrare attraverso i suoi obiettivi l'umanità disincarnata di un attimo di poesia. Guardando le sue opere non si resta stupiti da cio' che viene mostrato, ma al contrario da cio' che non c'è e che avrebbe potuto esserci. Ammirare la fotografia di Jean-Bernanrd significa quindi abbandonare la volontà di comprendere l'immagine e cio' che vi è rappresentato, e lasciarsi andare al soffio virtuale di una realtà verisimile che traspare dagli effetti visivi dello scatto, come accade nella serie Petite Ceinture, contenuta nel portfolio n. 3.
Vincitore di vari concorsi in Francia, Souderes si è ugualmente misurato nella sua carriera con progetti di scenografia (tra i quali Une personne, sui testi di Clarice Lispector) e di scrittura (ne è un esempio il libro D'art et de papier, pubblicato per le edizioni Textuel a Parigi nel 2008).
Attualmente impegnato nel suo nuovo progetto di esposizione intitolato Résiduel, Jean-Bernard Souderes intende esporre i suoi scatti riguardo le tematiche del cibo e del riciclaggio nei più grandi mercati coperti parigini. Allo stesso tempo, stiamo collaborando al fine di realizzare insieme questo stesso progetto, arricchendolo probabilmente con un mapping artistico, nell'agglomerazione urbana di Lille e nei suoi importanti mercati coperti.





28/10/13

GRAVITY ? SPACE FAKE ?

Molti mesi di inattività totale sul blog, ed eccomi di ritorno.. coerente come une paradosso, soprattutto stando all'ultimo post pubblicato.
In realtà les Grenouilles sono al lavoro, ognuno di noi impegnato a creare il proprio poetico universo, tra le maglie tristi della prosa quotidiana.
Per riprendere dolcemente gli scritti sul blog, vorrei discutere un po' del film tormento che mi ha riportato (un po' forzatamente) al cinema dopo quasi un anno di assenza. GRAVITY.. nuovo colosso americano firmato Alfonso Cuaron, con Geaorge Clooney et Sandra Bullock.
Perché scrivere un recensione su Gravity ? Bella domanda, non lo so in effetti.. ho bisogno di fare outing.
Premessa : il film va visto in 3D. Gli effetti speciali sono effettivamente eccezionali : la scena dove i detriti si dirigono verso lo spettatore è a dir poco entusiasmante, mai visto niente di simile fino ad ora. L'assenza di gravità è evidentemente il tema grafico centrale del film.. dopo un po' di tempo sembra quasi di fluttuare dentro al cinema, davvero una sensazione sorprendente. In breve, gli effetti della 3D sono il film, il film è la 3D.
Se poi vogliamo parlare di cinema, allora la cosa cambia abbastanza radicalmente. Il copione del film risulta una sorta di trito mélange tra Armageddon et Space CowBoys, insomma un'americanata travestita con qualche bel montaggio e qualche fotografia d'autore (vedi la sequenza nella quale Sandra Bullock si trova in posizione fetale). Per il resto, scenario banale e piuttosto mediocre, classico dei classici di un film che tira a vendere più che a restare nella storia per i suoi contenuti. Una nota a parte la merita George Clooney (quando sono andato a vedere il film non sapevo della sua presenza sul set). Che dire del buon vecchio Clooney ? Sarebbe meglio non dire niente in effetti. Prestazione alla Clooney... quello della pubblicità del Martini : "Posso entrare" ? "No martini no party!". Davvero mediocre il nostro Clooney, anche se c'è da dire che il testo non lo aiuta, data la scontatezza delle battute e dei dialoghi. Potremmo ricavarne una nuova ricetta per gli amici : il piatto Clooney. Aggiungere un po' d'ironia e falsa simpatia, condire con una dose massiccia di pathos alla Casablanca, qualche asteroide con maionese et un bel contorno di luoghi comuni e culi sodi. Per quanto riguarda Sandra Bullock, il film è completamente strutturato sul suo personaggio. L'interpretazione è buona, ma il copione, lo ripeto, non presenta grandi difficoltà.. insomma, un gioco da ragazzi per una vedette del cinema americano come la Bullock, abituata a ruoli ben più esigenti dal punto di vista della tecnica recitativa.
Per concludere il nostro articoletto sul colossal Gravity.. ammetto che avrei forse fatto meglio a restare a casa.. e ancor di più ad evitare di scrivere questo post..ma dovevo pur spezzare il digiuno dalle sale cinematografiche.. e dal blog. Effetti straordinari e copione da classico dello Star System : ben presto mi dimentichero del film ma continuero ad animare il blog.
Prossima tappa ? Presentazione del progetto artistico di un caro amico Grenouille : la mostra fotografica di Jean-Bernard Souderes.