Come promesso, ho il piacere dei presentare una persona che ho conosciuto un po' di tempo fa e con la quale ho stretto un legame importante : si tratta del fotografo/artista Jean-Bernard Souderes.
Di piccola statura, profilo scarno, Jean-Bernard è un uomo capace di lasciare il segno prima di tutto per la sua simpatia e cordialità.
La prima volta che l'ho incontrato fu durante la rappresentazione di "Une Gaminerie", spettacolo di poesia interpretato da Frédéric Nantel e scritto da Serge Mathurin Thébault. Jean-Bernanrd era presente in quanto persona vicina all'associazione @rt-chignaned. Non ebbi pero' occasione di parlare con lui, in quanto era troppo preso dal fotografare la performance artistica di Nantel. Qualche mese dopo, fu il poeta Serge Mathurin Thebault ad invitarmi a raggiungerlo nella sua abitazione nel 10 arr. di Parigi.
Subito molto cordiale nei miei confronti, mi dimostrati altrettanto entusiasta per le opere in corso di esecuzione nel suo appartamento/atelier. Fui molto colpito dalla vivacità e autenticità dei suoi scatti, e dall'incessante lavoro di montaggio e ritocco sulle fotografie, generalmente stampate su grandi formati (nella barra di scorrimento a destra è presente il link per vedere le opere).
Oltre alla serie limitata Résiduel, incentrata sulla tematica del riciclaggio et sulla composizione artistica ma aleatoria causata dai compattatori di rifiuti, fui molto attratto dalla serie intitolata Traces (tr. Tracce). Vi sono rappresentate per lo più le conseguenze di un passaggio, di un impatto, o ancora di un contatto tra oggetti o persone e alcune superfici. Tracce diventa quindi una serie di scatti che evocano la presenza immaginata o immaginaria di un qualcosa, e il risultato, il punto di contatto sulla superfice di questo qualcosa.
Grande fotografo di pesaggi e profili di persone, Jean-Bernard Souderes è capace di mostrare attraverso i suoi obiettivi l'umanità disincarnata di un attimo di poesia. Guardando le sue opere non si resta stupiti da cio' che viene mostrato, ma al contrario da cio' che non c'è e che avrebbe potuto esserci. Ammirare la fotografia di Jean-Bernanrd significa quindi abbandonare la volontà di comprendere l'immagine e cio' che vi è rappresentato, e lasciarsi andare al soffio virtuale di una realtà verisimile che traspare dagli effetti visivi dello scatto, come accade nella serie Petite Ceinture, contenuta nel portfolio n. 3.
Vincitore di vari concorsi in Francia, Souderes si è ugualmente misurato nella sua carriera con progetti di scenografia (tra i quali Une personne, sui testi di Clarice Lispector) e di scrittura (ne è un esempio il libro D'art et de papier, pubblicato per le edizioni Textuel a Parigi nel 2008).
Attualmente impegnato nel suo nuovo progetto di esposizione intitolato Résiduel, Jean-Bernard Souderes intende esporre i suoi scatti riguardo le tematiche del cibo e del riciclaggio nei più grandi mercati coperti parigini. Allo stesso tempo, stiamo collaborando al fine di realizzare insieme questo stesso progetto, arricchendolo probabilmente con un mapping artistico, nell'agglomerazione urbana di Lille e nei suoi importanti mercati coperti.
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Sono lieto di condividere questo spazio personale con amici, conoscenti e lettori che maldestramente sono entrati in questa pagina. Sin dal 23 gennaio 2011, Phoesia offre riflessioni personali su molteplici temi quali poesia, letteratura, filosofia, arti plastiche, cinema, teatro e tanto altro ancora. Nonostante ciò, Phoesia resta uno spazio aperto alle riflessioni di chiunque abbia voglia di scrivere, in modo "impegnato", su queste tematiche. Un grande benvenuto a tutti!
31/10/13
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